La mobilitazione per la pace e la difesa del Reddito di cittadinanza e la Costituzione, organizzata dal M5s, si terrà il 5 novembre.
Giuseppe Conte aveva già fatto appello per dare inizio ad una mobilitazione, politica e civile, in cui riscattare la pace del Paese. Una pace andata in fumo con l’inizio della guerra, ma anche a causa della mancanza di equità e giustizia sociale. A roma, il 5 novembre alle 14, la manifestazione del M5s scenderà in piazza con i sostenitori dell’iniziativa in prima linea.
M5s in piazza
La scorsa settimana il leader di Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, fa appello per dare il via ad una mobilitazione popolare per dire di “No” alla guerra in Ucraina e al rischio di una guerra nucleare. La paura nei cittadini si solleva ogni giorno di più, ma un movimento solidale sarà utile per ribadire ancora una volta la propria battaglia.
Ad oggi, il partito sembra aver scelto la data e il punto dove dare luogo all’iniziativa che attendeva precisazioni. Appuntamento il prossimo 5 novembre 2022 a Roma, in piazza Vittorio Emanuele II alle ore 14. Si protesterà per la pace, per l’equità e la giustizia sociale. Si chiederà quindi anche l’istituzione del salario minimo e difendere il Reddito di cittadinanza e la Costituzione.
In prima linea alla manifestazione
Tra le associazioni aderenti alla manifestazione ci sarà quella di “Rete dei Numeri Pari” di Giuseppe De Marzo, il quale dichiara: “Crediamo di portare in piazza diverse migliaia di persone. Gli unici che hanno aderito fino a ora e ci hanno sostenuto sono stati Unione Popolare e il Movimento 5 Stelle”. Dellla sinistra, invece, nemmeno l’ombra. Gaetano Azzariti, presidente di “Salviamo la Costituzione”, si riferisce al Pd dicendo: “dovrebbe cominciare a partecipare, arricchendo la nostra agenda, senza perdersi dietro la ricerca del solito nuovo leader e senza pensare solo alle liti interne per il potere”.
Alla manifestazione nazionale partecipa anche Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil nazionale, che afferma come tutti i cittadini (a prescindere dal loro voto alle elezioni) avvertino tutti un senso di smarrimento. “Nessuno si salva da solo, abbiamo bisogno di costruire alleanze. Serve un intervento straordinario subito, come è avvenuto durante la pandemia, altrimenti si andrà verso il fermo delle piccole e medie imprese e di interi settori come la siderurgia e l’automotive, oltre alle crisi industriali come ad esempio Whirlpool, GKN e Wartsila”, cita.